Dal patrimonio all’eredità culturale: condivisione, partecipazione, comunicazione

Dal patrimonio all’eredità culturale: condivisione, partecipazione, comunicazione

Il concetto di patrimonio/eredità culturale vive in questi anni una fase di crescita e rinnovamento, e la sua evoluzione riflette il processo in atto di democratizzazione della cultura.

Introdotto dalla Convenzione quadro del Consiglio d’Europa presentata il 27 ottobre 2005 nella città portoghese di Faro e sottoscritta dall’Italia nel 2013, il concetto di eredità culturale contiene, infatti, due elementi innovativi di rilievo. Il primo è la considerazione che il patrimonio culturale è costituito da tutte le risorse (materiali e immateriali) ereditate dal passato che le popolazioni identificano come riflesso ed espressione dei propri valori, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà; l’altro è rappresentato dalla introduzione del concetto di “comunità di eredità/patrimonio culturale”, ovvero quell’insieme di persone che, attribuendo valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale, desidera sostenerli e intende trasmetterli alle future generazioni.

Dalla fase della conoscenza e analisi del bene, seguita da quella indispensabile della conservazione e tutela, si è passati, quindi, al momento della consapevolezza del valore che il patrimonio culturale possiede come contributo fondamentale allo sviluppo umano e al miglioramento della qualità della vita.

Da ciò la necessità di partecipazione attiva delle comunità al processo di identificazione, protezione e valorizzazione dei beni culturali, e l’esigenza di azioni finalizzate al miglioramento dell’accesso al patrimonio culturale.

Le conoscenze vanno integrate, dunque, con quei saperi che hanno come obbiettivo la valorizzazione e la comunicazione; le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono ormai un supporto irrinunciabile per la condivisione della conoscenza e danno vita ad interventi in grado di stimolare l’attrattività del nostro patrimonio e diffonderne la conoscenza, raggiungendo diverse tipologie e categorie di fruitori, sempre più ampie e consapevoli. Il digitale, la virtualità, la modellazione 3D, le applicazioni multimediali, ecc., offrono straordinarie possibilità di interazione con il patrimonio culturale.

Ad oggi, il pubblico è pronto per divenire parte attiva: non desidera altro che apprendere, esplorare, immergersi nel prodotto culturale.

Next Heritage, 20 maggio, 2019

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