Patrimonio culturale e creatività

Patrimonio culturale e creatività

Chiunque si occupi di raccontare il patrimonio culturale è stato abituato a ragionare in termini di comunicazione e divulgazione. Due concetti che possono apparire scontati ma che invece mostrano tutti i loro limiti nel momento in cui si considera la narrazione del patrimonio culturale non come un’operazione estranea alla ricerca, ma come il necessario completamento di un percorso di conoscenza.

La convenzione di Faro propone invece un termine assolutamente inedito: presentazione, come ultimo gradino di un processo che inizia con la ricerca (identificazione, studio, interpretazione) e passa per la tutela (protezione e conservazione).

A noi questo termine piace, non solo perché è nuovo, ma soprattutto perché richiama alla mente

  • non un professore e una classe, ma piuttosto un narratore e la sua platea;
  • non un sacerdote e i suoi fedeli, ma piuttosto un attore e il suo teatro;
  • non un erudito e i suoi seguaci, ma piuttosto un autore e il suo pubblico.

E perché richiede

  • non un meccanismo gerarchico, ma piuttosto un processo partecipativo;
  • non un’imposizione, ma piuttosto una condivisione e una mediazione;
  • non una sola e rigida spiegazione, ma piuttosto una molteplice creatività.

Ci piace pensare infatti che la chiave per presentare il patrimonio culturale sia proprio la creatività: nel concept dei progetti, nella selezione dei temi, nella scelta dei linguaggi, nell’individuazione delle soluzioni. In altre parole nella valutazione di cosa presentare e di come presentare.

Cosa presentare

  • Non selezioni, elenchi, classificazioni, ma l’intero processo di identificazione, studio, interpretazione, protezione e conservazione.
  • Non i soliti stereotipi di bellezza ed unicità, ma anche patrimoni minori, diversi, quotidiani e inaspettati.

Come presentare

  • Imparando a usare linguaggi nuovi e stili attuali, perché non è detto che tutti siano interessati.
  • Prevedendo e stimolando la partecipazione di una comunità, perché diventino parte attiva e cosciente.
  • Usando le tecnologie non per metterle in mostra, ma integrandole con altre tecniche e soluzioni, per utilizzare tutti i possibili linguaggi narrativi contemporanei.
Next Heritage, 20 maggio, 2019

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